Capitolo 111
Non riuscivo a scrollarmi di dosso il ricordo delle lacrime di Ella mentre mi facevo largo tra il vento tagliente verso la pista. Il disastro della festa del Ringraziamento si rifiutava di abbandonare la mia mente, ma giuro, dovevo restare concentrato. Aaron me l'aveva inculcato in testa: prima l'hockey. Arthur contava sul fatto che avrei combinato un gran casino. Non gli avrei dato quella soddisfazione.
Il lago ghiacciato di Camp Fang luccicava sotto il debole sole invernale. Non era un campo di allenamento qualsiasi; era una prova del fuoco. Solo i più forti ne uscivano vincitori. Come capitano, il peso delle aspettative della squadra ricadeva tutto su di me. Ho scrutato i volti dei miei compagni di squadra: i senior, le matricole nervose e Noah, il mio fratello beta.
La voce dell'allenatore tagliò l'aria fredda, abbaiando ordini con la stessa spietata precisione a cui eravamo ormai abituati. "Spingi più forte! Nessuno vince trattenendoti!" Il suo sguardo era un promemoria costante che la debolezza non era un'opzione.