Capitolo 406
"Più discreto", mormora, aprendomi la portiera. Quando scivolo dentro e allaccio la cintura, lui gira intorno al sedile del guidatore e sale, avviando la macchina.
"Che novità, Luca," dico piano, girandomi sul sedile per sorridergli. "Nessuna stampa?"
"Niente stampa", dice, rivolgendomi un sorrisetto triste e vergognoso mentre inizia a uscire dai garage. Mentre andiamo, noto che un'altra macchina ci segue, nera, ma ugualmente poco appariscente. Quasi sicuramente piena di guardie del corpo che mio padre mi ha mandato dietro. Se Luca se ne accorge, però, non dice niente. E nemmeno io.