Capitolo 49
Ma i miei dubbi si rivelano presto sbagliati, mangio in fretta il mio panino e appoggio di nuovo la testa sul cuscino, completamente distrutto. Mi rannicchio tra le coperte, almeno contento di sapere che non devo alzarmi presto, perché i candidati non sono nemmeno attesi prima dell'ora di cena.
Eppure, i miei ultimi pensieri sono - inevitabilmente - per Luca, desiderando che fosse rimasto, desiderando che avessimo avuto la possibilità di parlare di più anche solo per pochi minuti - o per qualche ora in più.
I miei sogni di questa notte sono insolitamente vividi e mi sento più consapevole di quanto non lo sia di solito. Sbatto le palpebre, guardandomi intorno nella foresta di betulle nebbiosa, che è in qualche modo luminosa anche se è bordata di nebbia. Giro la testa, osservando i bei alberi bianchi con le foglie che diventano dorate per l'autunno, compiaciuta e sorpresa. E poi passo le mani sulla mia camicia da notte bianca preferita di casa, assaporandone la morbida sensazione sotto i palmi. Sorridendo, passo le dita tra i miei lunghi capelli, cosa che non faccio più perché sono sempre raccolti sotto quel piccolo berretto -