Capitolo 38
Ora sto singhiozzando anch'io, scuotendo la testa verso di lui, il senso di colpa riempie ogni tasca del mio essere. "Mi dispiace", piango, scuotendo la testa.
"Cazzo, Ariel," ansima Rafe, e poi mi tira a sé, le sue braccia intorno a me strette. "Ti amo così tanto - ti ho sempre amato, anche quando sei così fottutamente fastidiosa che vorrei buttarti giù dal tetto del palazzo --"
Mi scappa una risatina isterica e nascondo la testa nel suo petto.