Capitolo 358
"Mi sei mancata", mormora, stringendomi forte e appoggiandosi al muro accanto alla porta.
Gli sorrido nel buio della stanza, il mio viso molto vicino al suo, i miei piedi lontani da terra. Dio, adoro come mi prende sempre in braccio. Non so perché, non è che mi porti da qualche parte o che faccia del bene produttivo. Semplicemente... lo adoro. "Davvero?" sussurro, deliziata.
"Mi manchi sempre", mormora, sporgendosi un po' in avanti per sfiorarmi il naso con il suo.