Capitolo 115
" Pronto", dico, porgendo la mano a Jackson. Quando non la prende, mi giro verso di lui, sorpresa - perché... Voglio dire, Alvez ha detto che dovevamo avere un contatto fisico per farlo...
Jackson solleva gli occhi dalla mia mano per incontrare il mio sguardo. "Voglio dire", dice, abbastanza piano da non essere sentito, "e se la... cosa succede?"
Arrossisco, all'improvviso, nel sentirlo parlare della connessione tra noi. Perché anche se so che ne siamo entrambi consapevoli, questa è la prima volta che uno di noi due lo riconosce.
Lo fisso per un secondo e poi scrollo le spalle. "Forse ti aiuterà", sussurro di rimando, lasciando cadere la mano sulla coperta tra noi ma tenendola sempre con il palmo rivolto verso l'alto. "Cioè, non è quello che stava dicendo Alvez? Quella magia chiama la magia? Forse quella... cosa... è solo la nostra magia che cerca di parlarsi".
Jackson tiene gli occhi fissi sui miei, anche se sono un po' stretti. Poi lancia un'occhiata, solo per mezzo secondo, a tutti gli altri nella stanza. "Ma perché", dice, con la frustrazione al limite della voce, "la tua magia chiama la mia? O viceversa? O...qualunque cosa..."