Capitolo 90
Punto di vista di Dylan
Erano già passati un paio di giorni e non avevo visto nessuno, a parte la guardia mandata a darmi da bere. La cella in cui mi trovavo era umida, l'acqua fredda cadeva dall'esterno sul pavimento di pietra e faceva risuonare il rumore in tutta la stanza. Era inquietante. Non ci avevo fatto caso l'ultima volta che ero stata lì, perché avevo Carlos, ma ora, ora che non avevo nessuno, se non fossi uscita presto sarei finita per impazzire.
Come aveva preteso il re, i miei polsi erano strettamente collegati al muro con spesse manette d'argento, non potevo muovere le braccia e quindi ogni volta che mi davano dell'acqua, dovevo darmela da mangiare. Non avevo mangiato per tutto il tempo che ero stata lì, e per questo motivo, il mio stomaco si sentiva vuoto e irradiava un piccolo dolore crampiforme ogni volta che brontolava. Intorno alle caviglie, erano state messe le stesse manette dei miei polsi, ma erano semplicemente collegate tra loro da una catena corta, spessa e pesante. C'era un piccolo secchio posizionato di lato da usare come water, dovevo calciarlo goffamente per metterlo a posto per poterlo usare. E potevo stare in piedi solo sulle ginocchia a causa del modo in cui avevo le braccia legate.