Capitolo 15
"Non definirei l'acqua saporita", sbuffai, distogliendo l'attenzione dalla finestra.
"Quanti anni hai, mia regina?" chiese il re mentre il primo uomo gli restituiva il bicchiere e, proprio come prima, dopo due sorsi il bicchiere era sparito.
"17, vostra grazia." Si accigliò prima di afferrarmi la guancia e di muovere bruscamente la mia testa verso di lui.
"Mi chiami Joshua, te l'ho detto... siamo amici." Il suo pollice mi accarezzò dolcemente la guancia mentre mi guardava negli occhi. Le sue iridi guizzarono tra le mie mentre cercava di trovare una specie di emozione nascosta nei miei occhi castani. Dopo aver pianto così tanto prima ero esausta, così in quel momento non avevo alcuna emozione in mostra.
"Molto bene, re Joshua", un forte ringhio risuonò attraverso la limousine all'uso del suo titolo. Chiamarlo con il suo titolo è rispettoso in circostanze normali, tuttavia, mantiene anche un muro tra noi, il che è superfluo dirlo.