Capitolo 12
"Sei pieno di sorprese!" Il beta parlò mentre i miei occhi si guardavano intorno, senza pensarci presi la sedia dei principi goffamente perché era più pesante di quanto pensassi e gliela lanciai contro con tutta la forza che riuscii a raccogliere, buttandolo a terra accanto al suo amico tormentato dall'agonia. Era solo l'alfa ad andare.
Iran dritto al suo corpo e lo spinse a terra, aveva gli artigli fuori e così mentre andava ad afferrare la mia parte superiore, tagliarono il tessuto e la pelle sulla mia schiena facendomi uscire un piccolo grido mentre correvo attraverso la scuola, accelerai quando sentii il re urlare di tornare indietro. Tutti a scuola erano usciti di nuovo per guardare Iran di nuovo via.
Afferrai la maniglia della porta principale della scuola e la spalancai facendo spalancare drasticamente gli occhi delle guardie. Rapidamente e senza sforzo, saltai oltre la ringhiera e mi precipitai verso casa mia. Lasciando i licantropi completamente sconcertati. Ammetto che ero senza fiato quando arrivai alla città degli umani. Corsi dritto verso la mia piccola casa e irruppi dentro.
"MAMMA?!" urlai freneticamente sbattendo la porta. Misi rapidamente il chiavistello alla porta e la chiusi a chiave dietro di me, dovevo andarmene e dovevo andarmene in fretta. La guardai mentre correva giù per le scale in preda al panico, diede un'occhiata al mio corpo esausto, si spaccò il labbro e aggrottò rapidamente la fronte.
"Cosa hai fatto?" Non mi lasciò nemmeno spiegare che in realtà non avevo fatto nulla prima di presumere automaticamente che fosse colpa mia. La vista di mia madre mi fece venire le lacrime agli occhi e la abbracciai rapidamente sapendo che il re alfa avrebbe cercato di portarmi via dalla mia vita. "Dylan, cosa è successo? Non piangi mai, ti ho visto frustato e picchiato, eppure non versi una lacrima. Mi stai spaventando." Lasciai andare troppo presto e corsi su per le scale con mia madre che mi seguiva frettolosamente, doveva essere così confusa. Presi uno zaino e iniziai a infilarci dentro dei vestiti e il mio spazzolino da denti.