Capitolo 36
"Togliti di dosso!", ho urlato, ma è stato inutile. Sono stato scortato nella sezione più buia del palazzo, c'erano stanze con porte d'acciaio lungo tutto il corridoio. Sono stato portato alla quattordicesima porta, che è stata aperta e mi hanno gettato dentro.
La stanza era buia e il letto non era altro che un lenzuolo su un tavolo di metallo. Non appena gli uomini mi hanno gettato addosso, ho sbattuto la testa sul pavimento. Le mani e le ginocchia si sono graffiate, le nocche già danneggiate sono state colpite dal dolore e la testa mi martellava. Mi sono rapidamente rialzato sulle gambe tremanti e sono corso alla porta proprio mentre si chiudeva.
"NO! Lasciatemi uscire! Non lasciatemi qui sotto..." Ho sbattuto sul metallo e ho provato ad aprirlo ma non è servito a niente, ho sentito le serrature scattare e ho capito che ero completamente intrappolata. Se non gli permetto di marcarmi, allora per me sarà molto peggio. "EHI! FATEMI USCIRE!"