Capitolo 685
La mattina dopo non riesco quasi più a correre, tanto rido.
"Jesse!" urlo, inciampando nei miei stessi piedi mentre cerco di tenerlo sotto controllo con il mio fucile da paintball. "Smettila di farlo!"
"Non ci posso credere, stai diventando troppo bravo!" urla di rimando, ridendo anche lui e scomparendo di nuovo in una nuvola di ombre prima di lanciarsi tra gli alberi. Ha scoperto questa mattina, mentre ci divertivamo nella nostra corsa, che può proiettare le ombre su se stesso, facendole aderire saldamente alla sua forma così che, in sostanza, diventa lui stesso un'ombra.