Capitolo 40
La conversazione con i miei genitori non si era rivelata poi così bella. Non c'era molto che potessero fare quando l'Alpha lo ordinava personalmente. Mio padre mi lanciò un'occhiata preoccupata, che ricambiai con un cenno di incoraggiamento. Non mi piaceva neanche a me, ma mi ero detto che sarebbe andato tutto bene. Nel giro di una settimana, ero pronto a fare i bagagli e ad aspettare fuori che arrivasse il mio passaggio. Mi avevano detto di essere pronto per le sei del mattino perché ci sarebbe voluto tutto il giorno per arrivare al pacco Golden Blade. Non vedevo l'ora di fare il lungo viaggio, ma ero comunque fuori ad aspettare nella fredda mattina.
Alla fine, si fermò una macchina nera e aprii il bagagliaio, buttandoci dentro la valigia. Normalmente qualcuno sarebbe uscito per farlo per me, ma non era esattamente come se avessi bisogno di qualcuno che lo facesse. Ero perfettamente in grado di farlo... era solo strano.
Mi avvicinai per salire ma, quando andai a sedermi sul sedile posteriore, all'improvviso la portiera del passeggero si aprì dall'interno. Sbirciai dentro lentamente e vidi Aleric chinarsi per sbloccarla dal sedile del guidatore. "Buongiorno ", disse intontito mentre si raddrizzava di nuovo "...Buongiorno". Fui sorpreso di vederlo nella stessa macchina in cui ero io, per non parlare del fatto che la guidava. Sembrava stanco, come se non gli piacesse dover alzarsi così presto, ed era vestito con abiti comodi. I suoi capelli neri e ondulati erano persino più ricci del normale in alcuni punti, non essendo stati spazzolati per niente quel giorno. Era la prima volta che lo vedevo così spettinato e allo stesso tempo disinvolto.