Capitolo 50
Era morta. Myra era morta.
Le parole continuavano a ripetersi nella mia testa, ma facevo fatica ad accettare che fosse reale.
Sfortunatamente, ero rimasto incosciente solo per pochi minuti prima che Aleric riuscisse a svegliarmi. Mi ritrovai sul divano dentro e risposi a tutte le sue domande come meglio potevo, anche se in modo molto robotico. Quando ebbi finito di descrivere dove si trovava Myra e il suo stato attuale, Aleric se ne era andato velocemente per andare a prendere la squadra di pattuglia che stava setacciando la zona alla ricerca di ladri. Gli raccontai del mio pugnale che era stato usato, quello della caverna che avevo lasciato indietro, e persino di Thea. Che aspetto aveva, dove erano stati loro due, e che avevo detto a Myra di parlarle. Nessuno mi ascoltò davvero dopo che ebbi menzionato il coltello del ladro. Passarono tutti immediatamente in stato di massima allerta, principalmente alla ricerca di loro, non di Thea. Tutti avevano pensato che da quando era stato usato il mio pugnale mancante, fossero i ladri che cercavano di vendicarsi per aver ucciso i loro compagni. E così, rimasi seduto sul divano, guardando il caos che si scatenava intorno a me per ore.
Persone che entravano e uscivano di casa, dando resoconti sullo stato e conferme sul corpo di Myra. Persone che diventavano frenetiche mentre cercavano di trovare indizi. Una discussione tra funzionari su chi avrebbe informato la famiglia di Myra. Mi sentivo male solo ad ascoltare tutto questo.
Ma non riuscivo a muovermi, e tanto meno a fare abbastanza per essere di aiuto.