Capitolo 28
Mi sono pentito di quelle parole non appena le ho pronunciate.
La mia mente continuava a cercare di giustificare le sue azioni, giustificare il modo in cui mi aveva trattato. In realtà, era probabilmente colpa mia, perché pensavo che fossimo più vicini di quanto lui non si sentisse. Mi ero resa conto troppo tardi di aver costruito una sorta di dipendenza da lui senza nemmeno saperlo.
Era una sensazione agrodolce avere qualcosa che desideravo così tanto vicino, solo per vedermelo portare via senza che me ne fossi mai accorta. E la cosa peggiore era che per tutto il tempo che ero tornata, mi ero detta di non avvicinarmi più a nessuno... e invece eccomi qui, a piangere per uno stupido adolescente, tra tutte le persone.