Capitolo 276
"Bene, questo è tutto. Spero che tu riesca a dormire un po'." Ha affermato prima di andarsene per sistemare altre faccende irrisolte, lasciandomi nei confini di un'altra stanza sconosciuta.
Era grande e aveva un davanzale con posti a sedere. Un grande armadio per i vestiti che non possedevo e un bagno privato sulla destra. Era una stanza standard, che normalmente non sarebbe stata più che sufficiente, ma non lo era. Per qualche motivo mi fece venire i brividi e la sensazione di pura solitudine mi attraversò.
Mi rigiravo e rigiravo nel letto con violenza, e il mio battito cardiaco accelerava ogni volta che posavo lo sguardo sul soffitto bianco candido, che mi ricordava tanto il palazzo.