Capitolo 214
"Dimenticalo... se vuoi ricordare quel giorno, allora va bene... ma fallo senza ricordarmelo..." Il suo corpo fragile cominciò a tremare leggermente e con esso sentii il mio intero mondo crollare, non potevo restare lì a lasciarla pensare questo. Così le afferrai il braccio superiore delicatamente ma con fermezza e mi tenni stretto per la cara vita. Non potevo perderla. Semplicemente non potevo. Non ora, non dopo tutto quello che era successo.
Il mio petto si strinse forte per il dolore, e il rifiuto che seguì con la sua lotta per allontanarsi da me mi fece scorrere l'agonia.
A questo punto pensai che il suo sguardo vuoto su di me fosse la cosa peggiore che potesse fare, ma una volta che riuscii a guardare più da vicino il suo bel viso, mi resi conto che la cosa peggiore erano le lacrime che ora le rigavano le guance. L'avevo fatta piangere perché non potevo essere onesto. Era giunto il momento di affrontare la verità e di dirle esattamente cosa stavo pensando... Dovevo dirle esattamente cosa stavo provando, perché se non l'avessi fatto l'avrei persa comunque, e poi non avrei mai avuto la possibilità di esprimere ciò che provavo veramente per lei.