Capitolo 55 "Togliti i vestiti."
Julian sorride alla mia risposta e io mi sciolgo in lui. Afferrandomi di nuovo la nuca con forza, sfiora di nuovo le mie labbra, tirandole leggermente con i denti. E quando faccio rotolare i fianchi contro i suoi, un sorriso gli si disegna sulla bocca. Con un movimento rapido, Julian mi solleva e mi fa sedere sul bancone, infilandosi tra le mie gambe. Con le mani nei miei capelli, le dita che scavano e si aggrovigliano nelle ciocche disordinate, Julian inclina la mia testa di lato, adattando la mia bocca alla sua come se fossero fatte apposta per restare incollate. Sento la morbidezza della sua lingua scivolare nella mia, avvolgendola con movimenti circolari che mi fanno impazzire.
Lascio che sia lui a dettare il ritmo mentre le mie mani impazienti cercano la sua camicia, in particolare i bottoni. E la sbottono velocemente, combattendo i brividi che invadono il mio corpo attraverso il bancone freddo sotto di me; non ho freddo perché il calore di Julian mi sta raggiungendo.
Quando sbottono l'ultimo bottone, gli passo la mano sul corpo, sentendo con tutto il palmo la fermezza dei suoi addominali, le curve dell'addome che mi eccita sempre. Ma quello che voglio davvero in questo momento è cosa c'è nei suoi pantaloni... così gli passo le unghie, grattandogli la pancia fino a raggiungere la cintura.
Julian mi tira i capelli, facendomi inclinare la testa e gemere con voce roca, con la gola tesa. E subito sento le sue labbra che scendono lungo la mia mascella fino al collo, lasciando una scia umida dove mi bacia e dove fa scivolare la lingua...
"Non ce la faccio più." Dice, mormorando contro la mia pelle, "Quando ricordo cosa hai fatto, mi arrabbio di nuovo."