Capitolo 140 - JULIAN ADAMS (POV)
La riunione si è svolta senza intoppi, fatta eccezione per l'ansia che mi ribolliva nelle vene. Il mio disagio era così evidente che ogni volta che allentavo un po' di più la cravatta e aggiustavo il colletto, Amelie, la segretaria di Mike, mi offriva un bicchiere d'acqua.
Quando finalmente è finita e tutti si alzano, mi sento debole. Il sudore mi gocciola sotto la maglietta anche se l'aria condizionata è accesa. Mi pizzico la parte superiore del naso, cercando di alleviare la pressione nella testa, la minaccia di dolore che l'attraversava e mi faceva stringere i denti.
Mike si alza, dicendo qualcosa ad Amelie, ma io non ci faccio caso; sono così assorta nei miei conflitti che non riesco a capire una parola di quello che dice. Lei gli sorride... in effetti, ride piano, scuotendo la testa mentre gli prende i fogli dalle mani. Un sorriso sottile raggiunge anche le labbra di Mike, e i suoi occhi brillano tanto quanto quelli di Angelee.