Capitolo 117 - JULIAN ADAMS (POV)
Guardo l'orologio al mio polso, le lancette sottili ticchettano mentre i secondi passano. Inclino la testa, ora fisso il soffitto, la luce brillante che si mescola alla luce della luna che entra dalla finestra. Fuori, è calata la notte, e non c'è nessun altro nell'edificio, a parte le guardie di sicurezza e gli altri dipendenti che lavorano nel turno di notte.
Sinceramente, mi piacerebbe essere a casa, al caldo di Angelee, ma eccomi qui, nel mio ufficio, tre ore dopo la fine dell'orario di lavoro, in attesa di finire ciò che ho lasciato andare più del dovuto.
"Non posso lasciare che quel Tyler si prenda tutto il merito, eh?" borbotto tra me e me, prendendo un respiro profondo...
All'improvviso sento il rumore dell'ascensore, troppo forte nel silenzio della notte su questo piano vuoto, e vedo il ragazzo camminare finalmente verso il mio ufficio attraverso la finestra, e non gli lascio perdere tempo a bussare alla porta: annuisco solo quando i nostri sguardi si incontrano.
E così apre la porta.