Capitolo 64 Cosa dovrei fare adesso?
Onestamente, non riuscivo a dormire un minuto. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era quel giorno, sette anni fa, quando ho incontrato Julian e mio padre. Era inverno e avevo appena perso mia madre. Sola al mondo, pensavo che non ci fosse più niente per me da nessuna parte. Ma come una luce, sono apparsi nella mia vita e hanno illuminato l'oscurità in cui mi trovavo.
Ricordarlo fa emergere sentimenti contrastanti che è difficile ignorare.
In un certo senso, ripensarci ancora e ancora mi ha salvato dal pensare a quanto mi fa male il cuore. Julian è stato il mio primo amore, la mia prima cotta. Ma ovviamente, ai suoi occhi, non ero altro che una mocciosa che compativa... fino al mio diciannovesimo compleanno.
Ma che importa? Julian non ricorda quella notte. Non ricorda le ragioni che mi hanno fatto rinunciare a questi miei sentimenti unilaterali e andare avanti.
Anche se, in realtà, non sono andata avanti. I miei sentimenti per lui sono rimasti nascosti, mascherati, nascosti in un cassetto polveroso nel profondo del mio cuore. Non sono morti. Non sono annegati nelle lacrime che ho versato - si sono annaffiati in esse. E forse è per questo che sono cresciuti così tanto e sono diventati così belli, come i fiori.