Capitolo 83 Torna a casa, Julian
Tornata in camera da letto, lontana dall'odore del piacere, dal vapore che mi annebbiava la mente, faccio un respiro profondo, gonfiando i polmoni al massimo, solo per espirare bruscamente... E guardo il mio letto, dolorosamente consapevole che vorrei tanto addormentarmi tra le braccia di Julian, soprattutto perché guardarlo sarebbe la prima cosa che farei al mattino.
Ma è solo un sogno stupido a cui non mi affeziono molto. Apro la porta della camera da letto con timore, con il cuore che mi batte forte e ansioso. Le luci in casa sono accese, ma c'è un silenzio così profondo che riesco a sentire tutto intorno a me: lo scricchiolio della porta, il mio cuore che mi batte nell'orecchio e i miei piedi che fanno un rumore sottile ogni volta che la suola tocca le piastrelle di porcellana. "Papà?" chiamo ad alta voce, camminando lentamente lungo il corridoio... È un lungo corridoio e, sebbene non sia grande come la villa in cui viveva papà, questo appartamento ha molte stanze. Fortunatamente, quella di papà è una delle prime, il che significa che è notevolmente lontana dalla mia.
Mi fermo davanti alla sua camera da letto e alzo la mano per bussare alla sua porta, ma mi ritrovo incapace di continuare. Accidenti, sto tremando. Io dico e, stavo scopando con il suo migliore amico non molto tempo fa, e ora sto per farlo uscire per comprare delle medicine di cui non ho nemmeno bisogno.
Sono il peggiore.
Ok, cominciamo.