Capitolo 105 - JULIAN ADAMS (POV)
Ah... Che schifo. Perché questa cosa doveva iniziare oggi? È come se l'universo fosse contro di me. Ma cos'altro posso fare se non superare la notte?
Ecco perché lascio Angelee nella sua stanza, anche se ogni passo che mi allontano da lei ha la forza di un pugno nello stomaco... Tuttavia, avvicinandomi ai ragazzi, mi accorgo che aveva ragione. I loro occhi seri sono puntati su di me, quasi sospettosi, e non oso certo guardare Mike mentre prendo una birra e mi siedo sulla poltrona.
"Sta bene?" chiede Ambrose, interrompendo il silenzio che aleggia tra noi e il suono della TV che inizia a trasmettere la tanto attesa lega. "Non volevo creare problemi."
"Ha detto che sta bene, solo un po' male oggi. Penso che abbia bevuto troppo all'appuntamento di ieri sera." Mento, buttando il tappo della bottiglia sul tavolo senza alcuna cautela, e i miei denti serrati rendono la mia voce un po' più dura di quanto dovrebbe essere.
"Sembra che qualcuno sia di cattivo umore oggi", dice Kevin ad alta voce, come un suggerimento lanciato in aria.