Capitolo 106 Bendato
Facendo un passo lungo e impaziente, Alessandro accorciò la distanza e afferrò bruscamente la nuca di Mia. La piegò sul suo braccio, mentre l'altra mano le afferrava possessivamente i seni. La sua bocca scese famelica, serrando il suo capezzolo dolorosamente gonfio.
Mia gridò il suo nome in estasi: "Oh Dio, Alessandro!"
Le sue mani, che fino a quel momento gli avevano afferrato le spalle per sostenersi, si aggrovigliarono nei suoi folti capelli scuri, premendogli la testa con più forza contro il seno, cercando più sensazioni e sollievo dal calore doloroso che aveva nel profondo.