Capitolo 24 L'uomo in missione
Alessandro gemette, il dolore e la vertigine lo sopraffecero mentre si sforzava di aprire gli occhi pesanti. Il ronzio e il bip incessanti delle macchine lo accolsero, ogni suono amplificava il suo disagio.
Sbatté le palpebre più volte, osservando gradualmente l'ambiente sterile che lo circondava. Le pareti bianche erano spoglie e poco invitanti, e il piccolo letto su cui giaceva era circondato da un labirinto di macchine. Lì vicino, alcuni infermieri e dottori erano impegnati in conversazioni sommesse con Matteo. Ciò fece corrugare la fronte ad Alessandro, tradendo il suo fastidio per i continui mormorii.
"Dove diavolo sono?" borbottò Alessandro con voce roca e tesa.
D'istinto tirò via i tubi e gli aghi conficcati nelle sue braccia, ignorando i dolori acuti che provava mentre si staccava dalle flebo che gli fornivano medicine, soluzione salina e integratori.
"Alessandro! Grazie a Dio sei sveglio..." La voce di Matteo si spezzò per il sollievo, ma la sua espressione si trasformò rapidamente in allarme quando si rese conto di cosa stava facendo Alessandro. "Aspetta, cosa stai facendo?" Il tono di Matteo si fece brusco, rimproverando il suo testardo amico mentre infermieri e dottori si precipitavano al fianco di Alessandro.