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Indice

  1. Capitolo 451
  2. Capitolo 452
  3. Capitolo 453
  4. Capitolo 454
  5. Capitolo 455
  6. Capitolo 456
  7. Capitolo 457
  8. Capitolo 458
  9. Capitolo 459
  10. Capitolo 460
  11. Capitolo 461
  12. Capitolo 462
  13. Capitolo 463
  14. Capitolo 464
  15. Capitolo 465
  16. Capitolo 466
  17. Capitolo 467
  18. Capitolo 468
  19. Capitolo 469
  20. Capitolo 470
  21. Capitolo 471
  22. Capitolo 472
  23. Capitolo 473
  24. Capitolo 474
  25. Capitolo 475
  26. Capitolo 476
  27. Capitolo 477
  28. Capitolo 478
  29. Capitolo 479
  30. Capitolo 480
  31. Capitolo 481
  32. Capitolo 482
  33. Capitolo 483
  34. Capitolo 484
  35. Capitolo 485
  36. Capitolo 486
  37. Capitolo 487
  38. Capitolo 488
  39. Capitolo 489
  40. Capitolo 490
  41. Capitolo 491
  42. Capitolo 492
  43. Capitolo 493
  44. Capitolo 494
  45. Capitolo 495
  46. Capitolo 496
  47. Capitolo 497
  48. Capitolo 498
  49. Capitolo 499
  50. Capitolo 500

Capitolo 317

Ti dà gioia?

Ho pensato a Cecil e a quanto fosse felice con i suoi colori e le sue pitture. Come rideva e sorrideva felice mentre costruiva qualsiasi cosa le venisse in mente con i suoi mattoncini e giocava con le sue bambole. Il pensiero che un giorno non avrebbe più avuto quella gioia mi straziava il cuore. Ma come avrei potuto salvarla? Proteggerla? Potrei mandarla nei territori dei licantropi, credo, e anche Richard, ma che dire di tutti gli altri bambini di Mooncrest? Mi sono morso il labbro. "Cosa ti passa per la testa?" "Mi chiedevo solo... se potevo proteggere la gioia di Cecil," ho detto. "Forse non per sempre, ma... abbastanza a lungo da farle imparare a proteggerla da sola." Ho giocherellato con la forchetta. "Io... ho dimenticato di non aver toccato niente della mia roba per dipingere. Non avevo nemmeno ripreso in mano un pennello finché Cecil non è riuscita a tenerne uno..." "... Ho sospettato che dovesse prenderlo da qualche parte." Ho alzato un sopracciglio.

"Non Devin?" Lui sbuffò. "Devin è letteralmente daltonico da un occhio e odia essere disordinato. Suonava uno strumento quando era più giovane. Sono sicuro che lo faccia ancora." Non lo sapevo. Non l'avevo mai sentito e mi chiedevo se lo suonasse per Amy. Il pensiero mi bruciava, quindi mi allontanai. Poi, la spinta magica di Esme mi tirò la mente. Feci una smorfia, guardando i libri che sembravano chiamarmi. Il mio piatto era vuoto. Non c'era niente altro che mi impedisse di fare quel compito e mi faceva desiderare ancora di più di non farlo. Invidiavo la capacità di Eason di concentrarsi su qualsiasi cosa. "Stai di nuovo fissando i libri," disse Charles, con tono divertito.

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