Capitolo 486
L'uomo era alto e imponente, il suo volto era segnato da rughe che parlavano di una vita vissuta appieno, una vita segnata da difficoltà e responsabilità. I suoi occhi, di una sorprendente tonalità di verde smeraldo, contenevano un misto di preoccupazione e rabbia che mi fece rabbrividire.
Accanto a lui c'era un giovane, probabilmente più o meno della stessa età di mio padre quando nacque Eason. Sembrava giovane, ma somigliava molto all'uomo che gli stava accanto. A differenza dell'uomo, il suo viso era aperto e amichevole, un sorriso accogliente gli giocava sulle labbra. Esme teneva la mano dell'uomo più anziano.
Per un momento rimasi immobile, senza parole, la mia mente si sforzava di afferrare la situazione. Erano i volti della foto, ma non li conoscevo.