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Indice

  1. Capitolo 501
  2. Capitolo 502
  3. Capitolo 503
  4. Capitolo 504
  5. Capitolo 505
  6. Capitolo 506
  7. Capitolo 507
  8. Capitolo 508
  9. Capitolo 509
  10. Capitolo 510
  11. Capitolo 511
  12. Capitolo 512
  13. Capitolo 513
  14. Capitolo 514
  15. Capitolo 515
  16. Capitolo 516
  17. Capitolo 517
  18. Capitolo 518
  19. Capitolo 519
  20. Capitolo 520
  21. Capitolo 521
  22. Capitolo 522
  23. Capitolo 523
  24. Capitolo 524
  25. Capitolo 525
  26. Capitolo 526
  27. Capitolo 527
  28. Capitolo 528
  29. Capitolo 529
  30. Capitolo 530
  31. Capitolo 531
  32. Capitolo 532
  33. Capitolo 533
  34. Capitolo 534
  35. Capitolo 535
  36. Capitolo 536
  37. Capitolo 537
  38. Capitolo 538
  39. Capitolo 539
  40. Capitolo 540
  41. Capitolo 541
  42. Capitolo 542
  43. Capitolo 543
  44. Capitolo 544
  45. Capitolo 545
  46. Capitolo 546
  47. Capitolo 547
  48. Capitolo 548
  49. Capitolo 549
  50. Capitolo 550

Capitolo 317

Ti dà gioia?

Ho pensato a Cecil e a quanto fosse felice con i suoi colori e le sue pitture. Come rideva e sorrideva felice mentre costruiva qualsiasi cosa le venisse in mente con i suoi mattoncini e giocava con le sue bambole. Il pensiero che un giorno non avrebbe più avuto quella gioia mi straziava il cuore. Ma come avrei potuto salvarla? Proteggerla? Potrei mandarla nei territori dei licantropi, credo, e anche Richard, ma che dire di tutti gli altri bambini di Mooncrest? Mi sono morso il labbro. "Cosa ti passa per la testa?" "Mi chiedevo solo... se potevo proteggere la gioia di Cecil," ho detto. "Forse non per sempre, ma... abbastanza a lungo da farle imparare a proteggerla da sola." Ho giocherellato con la forchetta. "Io... ho dimenticato di non aver toccato niente della mia roba per dipingere. Non avevo nemmeno ripreso in mano un pennello finché Cecil non è riuscita a tenerne uno..." "... Ho sospettato che dovesse prenderlo da qualche parte." Ho alzato un sopracciglio.

"Non Devin?" Lui sbuffò. "Devin è letteralmente daltonico da un occhio e odia essere disordinato. Suonava uno strumento quando era più giovane. Sono sicuro che lo faccia ancora." Non lo sapevo. Non l'avevo mai sentito e mi chiedevo se lo suonasse per Amy. Il pensiero mi bruciava, quindi mi allontanai. Poi, la spinta magica di Esme mi tirò la mente. Feci una smorfia, guardando i libri che sembravano chiamarmi. Il mio piatto era vuoto. Non c'era niente altro che mi impedisse di fare quel compito e mi faceva desiderare ancora di più di non farlo. Invidiavo la capacità di Eason di concentrarsi su qualsiasi cosa. "Stai di nuovo fissando i libri," disse Charles, con tono divertito.

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