Capitolo 239
ANASTASIA
Le mie sopracciglia si aggrottarono per la preoccupazione mentre componevo il suo numero per l'ennesima volta.
"Ehi, se stai sentendo questo, allora non sono disponibile..." Ho interrotto la segreteria telefonica prima che finisse.
"Tesoro," feci il broncio anche se lui non poteva vedermi. "Dove sei? Stai bene? Cerco di contattarti da secoli ormai. Chiamami appena vedi questo, okay?" Con un piccolo sorriso sulle labbra, aggiunsi con tono cantilenante, "Mi manchi."
Con un sospiro, ho appoggiato il telefono a faccia in giù sulle gambe e ho guardato fuori dal finestrino del taxi. L'autista era appena arrivato all'unico punto della superstrada in cui poteva fare inversione a U. Proprio in quel momento, ho deciso che sarebbe stato meglio fermarmi a casa sua prima di dirigermi a casa mia. Altrimenti, avrei passato tutto il giorno e la notte a preoccuparmi finché non avessi avuto sue notizie.