Capitolo 48
Il sole era tramontato da un pezzo quando riaprii gli occhi. Joel aveva la porta del balcone aperta e lo vedevo fuori, in piedi, a osservare la foresta buia. Aveva un paio di pantaloni calati bassi sui fianchi, ma la schiena muscolosa era nuda. Sembrava commestibile. Con esitazione mossi una gamba e poi l'altra, il dolore che mi aspettavo non c'era. Scivolai fuori dal letto e mi diressi verso il balcone aperto, fermandomi accanto a Joel.
"Quanto abbiamo dormito?" gli ho chiesto.
"Amore, hai dormito per quasi una settimana, il che è un buon segno. Significa che il cambiamento probabilmente inizierà presto. Sono contento che tu sia sveglio ora. Mi sei mancato."
"Una settimana?" strillai. "È normale?"
Pregavo di non aver fatto la cacca e la pipì nel nostro letto per tutta la settimana. Avevo visto pazienti ospedalieri costretti a letto. La situazione si è fatta brutta molto in fretta. Balbettavo così tanto che riuscivo a malapena a chiederglielo.