Capitolo 38
Nate mi tirò rapidamente giù per le scale e attraverso la tana. I membri del branco ci tagliarono un largo margine. Mi dibattei e urlai finché Nate non mi prese in braccio e mi portò come un sacco di patate nel seminterrato della tana.
Ci muovevamo a passo rapido. Nate aveva così tanta fretta che i dintorni sembravano confondersi. Quando finalmente rallentò un po', notai che eravamo circondati da diversi grandi Beta.
Quando mi sono rimesso in sesto eravamo giù in cantina, in un lungo corridoio noioso. In mezzo al corridoio Nate si è fermato. Uno degli uomini con cui eravamo ha aperto di scatto una porta di metallo bianco. Nate mi ha fatto sedere dentro ed è uscito in un lampo. La porta si è chiusa e ho sentito una serratura di metallo scivolare in posizione.
Ero disperata. Ho urlato alla porta e l'ho tirata. La cosa non si è mossa. Non c'era nessun meccanismo di serratura visibile dalla mia parte della porta, se ci fosse stato l'avrei scassinata. La strega aveva vinto; mi aveva portato via Joel e non ero riuscita a fermarla.
Mi sono guardata intorno nella piccola stanza in cui mi avevano messo. C'era una piccola branda e una luce addominale troppo in alto per essere raggiunta. Un water di metallo ornava una parete. Era una cella di prigione.