Capitolo 145 Cucciolo
Santiago espirò tra i denti e appoggiò il peso sulle braccia, affondando i fianchi nel materasso per indicare dove voleva che Jannochka lo baciasse.
Lei si appoggiò con le labbra leggermente aperte, così il ragazzo trattenne il fiato, ma Jannochka si alzò e avvicinò il viso al suo.
"Chissà, magari se ti comporti bene, gioco con te più tardi," disse, facendole l'occhiolino prima di uscire dalla stanza e chiudersi la porta alle spalle.
Santiago ricadde sul letto.
"Cazzo... che razza di donna è quella?" Si passò la mano sui pantaloni e, come previsto, nonostante si sentisse insensibile, ebbe un'erezione. Si ricordava del suo sedere prima, in quei pantaloncini. "Ti metterò comunque a quattro zampe, Janna."