Capitolo 24
Lucien Delano
Tornò nel suo ufficio, dove i trafficanti d'armi albanesi avrebbero dovuto aspettarlo. L'odore del suo corpo gli rimase sui vestiti e sulla pelle, e si sentì indurirsi al pensiero del modo disinvolto in cui si era comportata nella stanza, spingendolo a entrare.
Imprecando cupamente, si diresse verso il bagno, cercando di riprendere il controllo. La piccola volpe aveva dimostrato che non sarebbe stato facile per lui scaricarla, come era abituato a fare con le altre donne. Aveva ancora fame di lei, e il bisogno di possederla lo fece imprimere il suo sigillo sul suo corpo color grano, sodo e paffuto, che lo attraeva.
Il getto caldo lo colpì e lui chiuse gli occhi, immaginando la sua giovinezza, il suo sussulto mentre lui si spingeva dentro di lei con ferocia, le sue piccole mani che lo artigliavano freneticamente...
Lui gemette. Quando discuteva di questioni con gli astuti albanesi, aveva bisogno di avere la testa lucida, non un cervello ossessionato dal sesso.