Capitolo 19
Una volta in macchina, mi prese il viso tra le mani e mi baciò rudemente, facendomi male e mordendomi le labbra carnose. Le sue mani vagavano sul mio corpo come se cercassero di punirmi. L'autista e le guardie del corpo stavano vicino alla macchina, fuori, con le spalle rivolte a noi, ma un po' distanti dalla macchina, discretamente. Con le spalle rivolte alla macchina, sembravano sentinelle in servizio mentre il loro padrone si serviva, pensai ridicolmente mentre ansimavo e cercavo di respingerlo.
"I...i tuoi uomini..." ansimai mentre mi mordeva il collo.
"I miei uomini non mi disturberanno." Sono leali. Li pago bene. Sanno quando ho bisogno di una scopata", grugnì, strappandomi le mutandine con una mano e io gridai mentre mi infilava un dito dentro con violenza.
Nessun suono sarebbe stato udibile dall'esterno, pensai sordamente mentre mi girava, spingendosi nella mia morbida e bagnata femminilità, che rispondeva diligentemente a lui, inondandolo dei miei succhi.
I suoni irregolari del suo respiro e il mio lamento erano gli unici rumori nell'auto mentre mi prendeva bruscamente, costringendomi ad accettare il suo dominio. Pizzicandomi i capezzoli teneri dopo aver tirato giù il corpetto, mi rigirò e mi martellò senza pietà mentre mi arrendevo a lui, inarcando i fianchi e arrendendomi al suo potere su di me.