Capitolo 145
Proserpina
Mi alzai dal mio posto in un impeto di orrore e rabbia. Il mio cuore batteva così forte che potevo sentirlo martellare nel mio petto. Raccogliendo il telefono, corsi fuori, su per le scale verso la stanza che Lucien aveva preso come suo studio.
Notai Beatrice che teneva in braccio Claude e mi guardava con una certa costernazione.
"Cile", chiamò ansiosa,
"Stai bene?'