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Aprì la porta e scivolò dentro la Galleria, il suo sguardo corse rapidamente sul suo amico, assicurandosi che non si fosse fatto male. Sembrava stare bene, anche se lei poteva sentire la sua rabbia ribollire dentro di lui. Sapeva perché era così arrabbiato. Il vampiro lo aveva toccato. Non solo lo aveva toccato, ma era stato un contatto pelle a pelle. Non qualcosa che il maschio forte prima di lei trovava accettabile.

Dayton la osservò intensamente, con un leggero accenno di sorriso di benvenuto sul volto. Due anni non erano niente nella vita di un uomo lupo e non si era accorto della sua assenza quando se n'era andata. Eppure, ora che era tornata, si rese conto che gli era mancata.

Rayne era una legge a sé stante. Andava e veniva a suo piacimento, spesso senza una parola di preavviso. Era entrata nella sua vita quasi subito dopo che lui aveva lasciato il branco. Niente di ciò che aveva fatto l'aveva convinta a lasciarlo in pace, aveva solo continuato a tornare finché un giorno lui non aveva cercato di farla andare via. Quel giorno era stata una delle rare volte in cui aveva visto la vera donna dietro la maschera che indossava per il mondo.

Era quasi alta quanto lui, arrivando quasi a sei piedi. Aveva una relazione amorosa con il colore nero e si vestiva di conseguenza. Jeans neri attillati le scendevano bassi sui fianchi, una maglietta nera corta nascondeva la maggior parte delle sue curve femminili, lasciando però un po' di pancia in mostra.

Un piercing di smeraldo e diamante le brillava sull'ombelico, in tinta con il colore sorprendentemente insolito dei suoi occhi. Quegli occhi erano inquietanti, ammalianti nella loro inusualità. Erano di un verde intenso, ma l'iride era bordata da un sottile cerchio d'argento.

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