Capitolo 518
Restammo seduti in silenzio, lasciando che il peso della mia confessione riempisse la stanza. La presa di Tyler sulla mia mano si fece più stretta, come se in qualche modo potesse spremere la paura fuori da me e sostituirla con il coraggio di cui avevo così disperatamente bisogno.
"Non so cosa sia questa entità, Tyler, ma mi terrorizza", ammisi alla fine, con la voce appena più di un sussurro. "Nina, hai pensato di parlarne con qualcuno?" Tyler ruppe il silenzio, le sue parole erano caute.
Ho alzato un sopracciglio scettico. "Un terapeuta, intendi? Pensi davvero che uno psichiatra umano possa dare un senso a quello che sto passando? Sentirebbero tutto quello che ho da dire e penserebbero che sono pazzo."