Capitolo 56
Uscii furibondo dal bar, pronto a tornare di corsa all'ospedale, lontano da tutti quegli esseri umani spregevoli e di nuovo da Grace.
A circa una dozzina di piedi di distanza dalla macchina, ho sentito dei passi pesanti che mi seguivano rapidamente. Mi hanno raggiunto e le loro mani sono scese sulla mia spalla.
"Sydney, aspetta. Calmati."
Ho alzato gli occhi al cielo, ovviamente era lui. Nessun'altra persona lì ha avuto l'arroganza di non lasciarmi andare via dalla loro presenza o la testardaggine di seguirmi e dirmi di calmarmi, cazzo!
Mi scrollai di dosso la sua mano sulla spalla e continuai ad avanzare. Mi raggiunse e mi afferrò di nuovo la spalla. "Dai!" Strinse i denti, "Va bene allora, lascia che ti riaccompagni a casa. Ora sei troppo emotiva per guidare."