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Indice

  1. Capitolo 1
  2. Capitolo 2
  3. Capitolo 3
  4. Capitolo 4
  5. Capitolo 5
  6. Capitolo 6
  7. Capitolo 7
  8. Capitolo 8
  9. Capitolo 9
  10. Capitolo 10
  11. Capitolo 11
  12. Capitolo 12
  13. Capitolo 13
  14. Capitolo 14
  15. Capitolo 15
  16. Capitolo 16
  17. Capitolo 17
  18. Capitolo 18
  19. Capitolo 19
  20. Capitolo 20
  21. Capitolo 21
  22. Capitolo 22
  23. Capitolo 23
  24. Capitolo 24
  25. Capitolo 25
  26. Capitolo 26
  27. Capitolo 27
  28. Capitolo 28
  29. Capitolo 29
  30. Capitolo 30
  31. Capitolo 31
  32. Capitolo 32
  33. Capitolo 33
  34. Capitolo 34
  35. Capitolo 35
  36. Capitolo 36
  37. Capitolo 37
  38. Capitolo 38
  39. Capitolo 39
  40. Capitolo 40
  41. Capitolo 41
  42. Capitolo 42
  43. Capitolo 43
  44. Capitolo 44
  45. Capitolo 45
  46. Capitolo 46
  47. Capitolo 47
  48. Capitolo 48
  49. Capitolo 49
  50. Capitolo 50

Capitolo 187

Beth inarcò la schiena e gridò nello stesso momento in cui il suo orgasmo la travolse. La sua figa afferrò e liberò il suo cazzo, mungendolo mentre continuava a zampillare e pulsare dentro di lei, prolungando l'intenso piacere per entrambi. Aden riuscì a fare qualche altra spinta dentro la sua femminilità mentre il suo cazzo finalmente si svuotava dopo aver pompato quello che sembrava essere un carico infinito di sperma dentro di lei. Crollò su di lei. Entrambi i loro corpi erano sudati per l'improvviso sforzo del sesso. Entrambi respiravano pesantemente a ritmo l'uno con l'altro, i loro cuori battevano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro. Il suo cazzo continuava a zampillare dentro di lei mentre giacevano lì tremanti l'uno con l'altro.

Alla fine, con la testa che gli girava per il sesso abbagliante, Aden si tirò fuori da lei e rotolò giù dal letto. Riuscì a trovare i suoi piedi mentre percorreva lentamente il corridoio per liberarsi in bagno. Poi tornò verso la stanza di Beth, senza nemmeno sapere perché era sceso nel corridoio invece di andare nel bagno padronale. Si fermò nell'atrio in cima alle scale e sprofondò in un piccolo divanetto che si trovava lì. La pallida luce della luna lo illuminava dalla finestra.

Poi si rese conto di ciò che aveva fatto e provò un rimorso immediato. Cosa era appena successo? Cosa aveva fatto? Si seppellì la testa tra le mani mentre rifletteva sulle sue azioni. Aveva pedinato una ragazza, era entrato di nascosto in casa sua, si era intrufolato nella sua stanza e poi l'aveva prontamente violentata. Il suo respiro si fece corto quando si rese conto che la sua vita era effettivamente finita. "Oh Dio..." gemette. "Cosa ho fatto?"

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