Capitolo 139
"Sì, ma è la mia Padrona da ridicolizzare, non la tua." Nonostante le battute, Conrad gli sorrise come se stesse guardando un figlio perduto da tempo. Si diresse alla scrivania e prese una pergamena sigillata da un cassetto laterale. "Sai, ti stavo preparando per la grandezza. Tra qualche anno o un decennio, una volta che ti avessimo trasformato nella giusta direzione, ti avrei dato questo e sarei andato silenziosamente nell'ombra per goderti la pensione." Emise un profondo sospiro. "Tanto per i sogni piacevoli. Da quando Ashley ti ha portato qui, hai imparato a giocare ai giochi politici e militari. Sai quando combattere apertamente, sai quando nasconderti nell'ombra e, cosa più importante, sai quando un rivale o una minaccia devono essere affrontati."
"Sì, beh, finire col sedere imbrattato sul pavimento di una cattedrale avrà questo effetto."
"In effetti," disse Conrad, tornando verso di lui e porgendogli la pergamena. "Ecco perché penso che tu sia la persona più adatta ad avere questo."
James inarcò un sopracciglio mentre prendeva la pergamena. "Non mi stai mica trasformando di nuovo nel Cacciatore , vero? Pensavo che quel lavoro fosse ora di Michael da quello che ho sentito nei pochi minuti in cui sono tornato."
"No, mio caro ragazzo," disse Conrad, posando le mani sulle spalle di James. "Non lavorerai mai più per me." Guardò James dritto negli occhi. "Mi succederai."