Capitolo 49
"Rosemary è tua zia," mi dice Kent, accettando il bicchiere di whisky che il cameriere si affretta a riportargli. Beve un sorso guardandomi, apparentemente permettendomi di continuare la conversazione.
Apro la bocca, chiedendomi cosa dire, ma Rosemary risponde per me. "Ti ricordiamo da quando eri bambino, ovviamente", dice con entusiasmo, facendo segno a diverse persone da un tavolo vicino.
Sbatto le palpebre sorpreso, ma ovviamente mi avrebbero riconosciuto. Ovviamente avevo zie, zii e cugini biologici, persone che mi amavano da bambino. È solo che non ci avevo mai pensato prima.
Mi sembra di incontrare centinaia di persone quella notte: la grande famiglia italiana che non sapevo di avere. Tutti vogliono salutarmi, stringendomi la mano, raccontando i ricordi che hanno di me, accogliendomi.
Ci sono anche persone dalla parte di Daniel: meno, ovviamente, ma diversi cugini con gli stessi capelli scuri e gli stessi occhi verdi. Sono felice di incontrarli tutti, ma ammetto che sono sorpreso che Kent rimanga al mio fianco per tutto il tempo, a volte intercedendo con la risposta a una domanda prima che io possa fornirla, a volte guidandomi verso o lontano da un certo persona con un piccolo colpetto con la mano sulla mia parte bassa della schiena.