Capitolo 55
Accanto a me, sento Kent crollare sul sedile. Allora mi giro a guardarlo e lo vedo guardare fuori dalla finestra, più pensieroso di quanto mi aspettassi. Lo fisso, il suo profilo spoglio contro la luce della finestra. Non si muove né dice nulla, quindi suppongo che mi lasci guardare a sazietà
Poi abbassa la testa, emettendo un sospiro. E, scioccato, noto che le linee del suo viso corrispondono a quelle di Daniel. Anche lui si sente in colpa.
La mattina dopo, mi sono sdraiato sul letto e ho fissato il soffitto per molto, molto tempo. Salto la colazione e nessuno viene a prendermi, cosa mai accaduta prima. Immagino che mi stiano dando il mio spazio. Sono grato, suppongo, ma nel complesso... non mi interessa davvero.
Le cose si sono mosse rapidamente ieri sera dopo che siamo tornati a casa. Passammo tutti e tre il resto del viaggio in silenzio, ma quando arrivammo a casa ci aspettavano tutti.
Fiona era venuta direttamente da me, senza nemmeno chiedermi come stava Kent. Invece, mi aveva abbracciato e mi aveva portato di sopra mentre Kent si rimetteva in sesto e Daniel... beh, non sapevo davvero cosa facesse Daniel.