Capitolo 42 Gracie
Stupido io. Stupide lacrime. Stupido Asher. Stupido Ben. Stupide sensazioni. Mi accarezzo le tasche in cerca delle chiavi, devo andarmene da questo stupido posto. La mia ricerca non dà risultati e i miei piedi si fermano. Forza.
Marcio nella direzione da cui sono venuto, camminando velocemente verso il piccolo cancello. Il primo posto che controllo è lo spalto. Niente. Mi tasto di nuovo le tasche, rifiutandomi di credere di aver perso la chiave. Era qui con me.
Come torno a casa? Si sta facendo tardi. Il mio telefono è in macchina. Guardo il cielo e gemo. È tutta colpa di Ben. Inizio il triste viaggio verso la mia macchina, con la testa china e le braccia strette intorno a me. Non so niente di come si scassinano le serrature. Non ho nemmeno una forcina. L'aria fredda di inizio novembre mi colpisce, la punta del mio naso diventa rossa mentre mi trascino verso la mia macchina. Scontro qualcuno, sto quasi cadendo per la seconda volta oggi e la mia testa scatta in alto.