Capitolo 240
Lucio
Rimase in piedi sotto il getto d'acqua fredda, costringendosi a controllare i suoi ormoni in subbuglio. Appoggiò le sue grandi mani sulle pareti piastrellate del bagno, flettendo con forza le sue potenti braccia e spalle e inclinando la testa per sopportare il peso dell'acqua, imprecò ancora e ancora.
Il fatto che riuscisse a malapena a controllare il suo desiderio di prendere sua moglie tra le braccia e fotterla senza pietà lo stava facendo impazzire. Non voleva nessun'altra donna, solo la piccola, morbida e bella che si era rannicchiata a lui fiduciosa per tutta la notte dopo che l'aveva presa in braccio e costretta a sdraiarsi accanto a lui nella camera da letto padronale che avevano condiviso per tutto quel tempo. Lei tremava di paura ma lui l'aveva stretta al suo corpo e presto si era rilassata e si era addormentata in un sonno profondo ed esausto.