Capitolo 63
Un altro suono di strappo riempì la stanza e ebbi solo il tempo di sussultare quando il mio reggiseno strappato fu gettato a terra. Kade mi devastò con le sue labbra, la lingua e i denti. Mi leccò e mi morse la pelle, gemendo tra sé mentre scendeva più in basso. Ogni tocco mi riempiva di un calore ineluttabile. Era una tortura, una tortura assoluta. La morbida carne tra le mie gambe pulsava dolorosamente, il mio testimone ricopriva le mie cosce. Ci stava mettendo troppo tempo, divorando il mio corpo con una lentezza che mi stava facendo impazzire.
" Avremmo dovuto risparmiarci per te. Non posso tornare indietro, ma posso prometterti una cosa." Kade grugnì, guardandomi. Qualcosa nei suoi occhi si addolcì mentre sfrecciavano sulle mie labbra divaricate e sul mio viso arrossato. "Nessun altro verrà dopo di te. Nessun altro potrà mai essere paragonabile."
Le nostre labbra si scontrarono in uno scontro violento e io lasciai volentieri scivolare la sua lingua nella mia bocca. Le mie dita si contrassero al desiderio di toccarlo, di tirarlo più vicino. Non ne avrei mai avuto abbastanza. Non mi sarei mai stancata dei gemelli e dei loro tocchi ardenti.