Capitolo 335 Parole non dette
Lei
Dopo aver pulito e medicato la ferita di Logan, mi sono seduto, studiando il suo viso per individuare qualsiasi segno di disagio. La stanza era immobile, fatta eccezione per il silenzioso e ritmico salire e scendere del suo petto. La calda luce delle lampade del garage ci investiva dall'alto, proiettando un tenue chiarore che incideva gli angoli e le curve del suo viso.
Non avrei mai pensato che un garage potesse essere un posto confortante, ma qualcosa in questo posto mi faceva sentire al caldo e sorprendentemente al sicuro.
"Grazie", mormorai, con la voce appena più di un sussurro. "Per tutto. Ti sei messo in pericolo più e più volte per amor mio."
Logan scosse la testa, i suoi profondi occhi azzurri, sebbene pieni di dolore, luccicavano di intensità. "Ella", iniziò, con voce roca, "sei tu che ti sei avventurata nella tana del leone, non io. Non ho mai voluto che tu fossi coinvolta in questo pasticcio".