Capitolo 334 Rubare via
Lei
Mi soffermai nell'opulento salotto, con le parole della signora Wentworth ancora fresche nella mente. Il tenue chiarore dei lampadari dipingeva la stanza di una calda tonalità ambrata, proiettando ombre sui sontuosi divani e sugli intricati arazzi che adornavano le pareti.
Non riuscivo a scrollarmi di dosso il crescente disagio che ribolliva dentro di me. Logan se n'era andato da ore e ogni ticchettio dell'ornato orologio a pendolo aumentava la mia ansia. Era passata da un pezzo la mezzanotte ormai, pensavo che sarebbe tornato a quest'ora. Cosa intendeva dire con quello che aveva detto? Stava progettando di affrontare gli uomini che mi avevano rapito quella sera con così poca preparazione?
Mordendomi il labbro inferiore, il mio sguardo si spostò sulle grandi porte-finestre che davano sul vialetto della tenuta. Mi aspettavo quasi di vedere l'auto di Logan avvicinarsi, ma il sentiero di ghiaia rimaneva vuoto.
Il salotto, con i suoi soffitti a volta alti e le colonne di marmo, era pieno del dolce ronzio del grande orologio, il cui pendolo oscillava metodicamente. Mentre sprofondavo in uno dei divani di peluche, fissando distrattamente gli intricati motivi del tappeto persiano sotto i miei piedi, un fastidioso disagio mi prese.