Capitolo 151 151
"Ci conto," rispose Cullen con un sorriso. Mentre svoltavano l'angolo in cima alla tromba delle scale principale, Cullen individuò Cadifor. Era in piedi con diversi uomini più grandi e riusciva comunque a sembrare più alto di loro mentre discuteva con veemenza su un argomento che Cullen non riusciva a sentire.
Cadifor ringhiò furiosamente mentre Cullen si avvicinava. "Non puoi credere seriamente che ci stiano dicendo la verità. Come minimo stanno nascondendo delle informazioni, se non addirittura mentendo apertamente."
"Non ci è stata data alcuna ragione per dubitare della loro veridicità fino ad oggi", arrivò un tono di superiorità. L'uomo che parlava era alto e magro, allampanato, con capelli scuri ricci e occhi verdi vitrei. Sembrava quasi annoiato dalla conversazione, in netto contrasto con la veemenza di Cadifor.
"In virtù del fatto di essere il governo federale umano ho ragione di dubitare non solo della loro veridicità", rispose Cadifor con enfasi beffarda, "ma anche della loro motivazione, intenzione e aspetto. L'unica ragione per cui ho mai lavorato con loro è per necessità. E in ciascuna di quelle occasioni mi sono guardato attentamente le spalle. Non ho dubbi che si rivolterebbero contro di noi in un istante se credessero che ciò sia a loro vantaggio o che avessero qualche speranza di uscire dallo scontro in una posizione di superiorità".
Un uomo grasso e pallido con dita a salsiccia strette attorno a un calice eccessivamente elegante annuì e aggiunse. "Sebbene io tenda a essere d'accordo, Cadifor, non credo che abbiamo sufficienti motivi per muoverci a questo punto." Cadifor iniziò a rispondere ma l'uomo alzò la mano, interrompendo l'interruzione. "Non sto dicendo che voterò così," continuò, fissando intensamente l'uomo riccioluto dall'aria sprezzante che aveva parlato prima. "Mi riservo solo il giudizio finché non arriveranno le ultime informazioni. Stiamo ancora aspettando alcune persone."