Capitolo 170
Enzo
"Vai e basta, Nina", dissi. Sentii i miei occhi iniziare a brillare di rosso, cosa che non volevo che lei vedesse, ma era già troppo tardi. "Non posso più fare questo con te".
Il suono doloroso che usciva dalla sua bocca mi fece desiderare di tirarla a me e abbracciarla forte, ma non ci riuscii. Tenerla stretta a me le avrebbe solo causato ancora più dolore. Ero lì per proteggerla, ma niente di più.
"Vai", dissi, aprendo la porta e distogliendo lo sguardo verso il pavimento. Senza dire una parola, Nina si voltò e corse fuori dal mio appartamento. Chiusi la porta dietro di lei, poi mi appoggiai e mi lasciai cadere sul pavimento, appoggiando la testa all'indietro contro il legno.
Ciò che Nina non sapeva era che, dopo la mia tortura nei tunnel, avevo fatto un sogno quando avevamo trascorso la notte insieme nel suo dormitorio. Era un sogno sulla mia compagna predestinata, e sogni come questo erano quasi sempre profetici.