Capitolo 77
Ho ripreso conoscenza lentamente. È iniziato con i suoni intorno a me, il respiro affannoso, le imprecazioni intermittenti e il bip di una macchina. Poi ho sentito una mano stringere la mia in una presa mortale, dopodiché ho sentito il letto scomodo sotto di me. Ci è voluto più sforzo del solito per aprire gli occhi e quando l'ho fatto, la luminosità della stanza mi ha quasi bruciato i bulbi oculari.
"Mi sento una merda." Le mie parole erano rotte e rauche, la mia gola era secca, riarsa, e il mio corpo era pesante come se fossi stata colpita in ogni centimetro del mio corpo.
"Non tu -" Sbattei le palpebre con i miei occhi pesanti verso Cahir che mi stava schiacciando il palmo sinistro nel suo. "Non farlo mai più." Il suo tono era calmo ma brusco, i suoi occhi sembravano senz'anima con grandi borse attorno.
"Io-io ci proverò," sussurrai con una gola che bruciava ogni volta che pronunciavo una parola.
"Acqua - io -" Non avevo mai visto Cahir così fuori dal suo elemento prima. Le sue spalle si piegarono in avanti, la sua voce era più spessa e il suo pomo d'Adamo si muoveva mentre si sforzava di pronunciare le parole. "Ti prendo un bicchiere d'acqua." Mentre diceva questo, continuava a tenermi la mano, il suo sguardo fisso su di me, senza battere ciglio come se temesse che sarei crollata in polvere se mi avesse lasciato andare e sarei scomparsa nel nulla se avesse sbattuto le palpebre.