Capitolo 23
"Asena ha interrotto la connessione con me, quindi per quanto mi riguarda il nostro legame di coppia è reciso", scrollai le spalle alle parole di Kade.
Come osa questo bastardo aprire bocca per dirmi che mi amava? Lo stesso uomo che mi ha fatto il bullo per tutto il liceo, ridendo mentre i suoi ex scagnozzi mi strappavano i libri e mi spingevano in giro? Come osa quest'uomo che non ha fatto altro che causarmi dolore e umiliazione dire qualcosa sul fatto di amarmi?
Si vantava di tenere i ragazzi lontani da me, chiamandolo "protezione", quando in realtà lo faceva per cattiveria, per tenermi in pace. Chi era lui per parlarmi d'amore, quando tutto quello che mi ha fatto in tutta la vita è stato per mostrarmi quanto mi odiava?
Non provavo altro che dispetto da parte sua e avevo trascorso molte notti a letto a piangere per colpa sua. Mi faceva chiedere cosa ci fosse che non andava in me, perché mi odiava, perché ero così inamabile. Dopo mio padre, Kade era la persona successiva a Silver Moon che riusciva a farmi sentire come se fossi uno spreco di spazio ogni volta che respiravo.
"Sihana Asena, ti ho fatto un torto per la mia ingenuità. Sì, non ho scuse per come mi sono comportato in tutti questi anni e forse, se non hai mai avuto una seconda possibilità, compagna, se non mi sono mai confrontata con il pensiero di perderti, potrei non aver mai accettato i miei sentimenti, ma non posso negarli". Mi prese la mano nella sua. Cercai di strapparla via, disgustata dal gesto, ma lui la tenne stretta. Ho sempre saputo che Kade era un piccolo stronzo possessivo perché fin da bambino malmenava i bambini che osavano toccare i suoi giocattoli. La sua possessività non era una novità, ma non avrei mai pensato che avrebbe influenzato la mia vita in modo così enorme. Il pensiero di "perdermi" gli fece accettare il suo amore inesistente per me, quando non ero mai stata sua. Il nostro legame di coppia si spezzò nel giro di cinque minuti da quando lo scoprimmo, quindi non ci appartenevamo mai veramente.